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Fisica quantistica, amore, tradimenti, malattia. Cento scene in 75 minuti: è Costellazioni di Nick Payne

TEATRO STABILE D’ABRUZZO E KHORA.TEATRO PRESENTANO COSTELLAZIONI DI NICK PAYNE CON MARGOT SIKABONYI E ALESSANDRO TIBERI PER LA REGIA DI SILVIO PERONI

La storia d’amore tra Marianna e Orlando, le loro vite e “tra loro” la teoria del multiverso. Orlando è un tipo alla mano, che si guadagna da vivere facendo l’apicoltore. Marianna è una donna intelligente e spiritosa che lavora all’Università nel campo della cosmologia quantistica. Sono questi gli elementi di Costellazioni di Nick Payne, interpretato da Margot Sikabonyi e Alessandro Tiberi per la regia di Silvio Peroni – scene e costumi di Marta Crisolini Malatesta e disegno luci di Valerio Tiberi – prodotto dal Teatro Stabile d’Abruzzo e Khora.teatro.

Sì, perché c’è una teoria della fisica quantistica che sostiene l’esistenza di un numero infinito di universi e quindi infinite possibilità. Tutto può succedere e tutto può cambiare: è questione di scelte.
Nick Payne applica questa teoria ad un rapporto di coppia dando vita ad una commedia romantica che racconta della relazione tra Marianna e Orlando dal loro primo incontro fino alla loro, eventuale, possibile separazione. Quante volte ci siamo chiesti: «chissà come sarebbe andata se…», in Costellazioni lo spettatore ha la possibilità di ripercorrere la vita dei due protagonisti e assistere a tutte le possibili digressioni: Marianna e Orlando si incontrano, sono fidanzati, non sono fidanzati, fanno sesso, non fanno sesso, si perdono, si ritrovano, si separano e si incontrano di nuovo. È questione di variabili. È questione di scelte: «Mettiamo il caso che esista solo il nostro universo, ci sono un solo te e una sola me, unici. Se questo fosse vero ci sarebbe una sola scelta. Ma se invece esistono tutti i futuri possibili allora le decisioni che prendiamo o no, determinano il futuro che sperimenteremo. Tu immagina di tirare un dato 6mila volte».

Non è vero ma ci credo

Non è vero ma ci credo, l’esilarante superstizione di Gervasio Savastano

Non è vero ma ci credoIl commendatore Gervasio Savastano, interpretato da uno straordinario Sebastiano Lo Monaco, ha aperto la stagione teatrale 2014 al Teatro del Mela. Un inizio positivo che sembra promettere bene per il pubblico dell’Auditorium, che si prepara a seguire il resto degli spettacoli sotto l’egida del direttore artistico Ninni Bruschetta. Il tema della superstizione viene immediatamente introdotto grazie alla forte gestualità del personaggio di Gervasio. Le movenze e le espressioni facciali coinvolgono lo spettatore fin dal primo momento, palesando l’eccessivo senso scaramantico del protagonista. Un’atmosfera che si respira anche quando si viene introdotti nel secondo scenario, quella dell’abitazione dei Savastano.